Con il Club dei Fondatori di Rochefort, la Triple Extra alla spina entra in esclusiva in 50 locali birrari.


Club dei Fondatori a Beer&Food Attraction 2025
Ecco l’elenco dei 50 locali del Club dei Fondatori di Rochefort, selezionati da Interbrau per essere i primi in italia ad avere la spina della birra trappista Rochefort Triple Extra.
*clicca sul nome del locale per scoprire dove la passione per la birra si fonde con l’eccellenza.
ARCONTI 31
BARIGNO
BEER & CO -RBC
BEERICCIO
BILLY’S PUB
BIRRERIA SANT’AGOSTINO
BISTROT NIRVANA
BITTER
BO BAR BASTIA
BRASSERIE HOUBLON
Bräustüberl München
CAMPOBASE
CENTRAL PUB
COVO DEL PIRATA
DUBLINERS
FERMENTO BEERSHOP
GASOLINE
GOOD DEVIL PUB
GREEN ROOM
GULLIVER PUB
HELMUT PUB
KING’S ARM PUB
KINSALE
KNULP PUB
LIGHTHOUSE PUB
LORD BYRON PUB
LUDWING PUB
MARIOLO’S WINE BAR & PUB
MATRICOLA
MICHEL PUB
MOLLY’S PUB
MONKEYS
NEVERLAND
OLIVER TWIST
OSTERIX
PIZZERIA NUOVO MAIRSTER
PUB RE NERO
QUEEN’S CASTLE
RUDY’S PUB
SAM
SAN MICHELE AVEVA UN GALLO
SISTERS
STREET MUNCHIS
THE LIFFEY IRISH PUB
VICOLO MARTE
ZONA FRANCA
Rochefort: quando la Storia a la tradizione Trappista incontra l’eccellenza nella produzione della birra.

Nel cuore del Belgio, l’Abbazia Notre-Dame de Saint-Rémy di Rochefort custodisce una tradizione brassicola che affonda le sue radici nel XVI secolo. Fondata nel 1230, l’abbazia ha attraversato secoli di storia, resistendo a periodi turbolenti come l’abbandono del 1792 durante i disordini francesi, per poi risorgere nel 1887 fedele al suo motto “Curvata Resurgo” – nella difficoltà mi rialzo.

La storia della birra all’interno delle mura abbaziali è documentata fin dal 1595, quando i monaci coltivavano orzo e luppolo nei campi circostanti. Seguendo il principio benedettino dell'”ora et labora”, i monaci trappisti hanno mantenuto viva questa tradizione, costruendo nel 1899 un piccolo birrificio che ancora oggi contribuisce al sostentamento della comunità.


Rochefort è una delle undici birrerie trappiste al mondo – di cui cinque in Belgio – autorizzate a utilizzare il prestigioso marchio “Authentic Trappist Product“. Questo riconoscimento viene concesso solo a produzioni che rispettano rigidi criteri: la birra deve essere prodotta all’interno del monastero, sotto la supervisione dei monaci, e i profitti devono essere destinati al sostentamento della comunità e a opere di carità.
La gamma Rochefort, distribuita in Italia da Interbrau, si compone di quattro birre distintive, ognuna con una propria personalità:

Rochefort 6
con i suoi 7,5% di alcol, rappresenta la ricetta più antica dell’abbazia. Si distingue per la sua finezza olfattiva con note erbacee, un aroma fruttato e sentori di tè, culminando in un finale tendente al secco.
Rochefort 8
nonostante sia la più giovane della famiglia, ha conquistato gli appassionati con il suo 9,2% di alcol. Presenta una schiuma densa e cremosa, mentre al naso offre un bouquet di mirtillo e prugna matura, accompagnato da note tostate. Al palato emerge un caratteristico tocco dolce di caramello.
Rochefort 10
con il suo importante 11,3% di alcol, è un capolavoro di complessità. Propone aromi fruttati di pera e banana, arricchiti da note di liquirizia e un finale al cioccolato fondente. Il corpo strutturato si accompagna a sfumature maltate e amare.
Triple Extra
con 8,1% di alcol, l’ultima nata rappresenta una riscoperta storica: una ricetta del 1920 perfezionata dai monaci. Si caratterizza per la sua texture vellutata, aromi agrumati e note speziate, offrendo un’esperienza gustativa intensa e rinfrescante.
Nel 2025, la Triple Extra sarà disponibile anche alla spina in Italia, ma solo in 50 locali selezionati che vantano una profonda conoscenza del mondo brassicolo belga e una particolare vocazione per la birra trappista. Questi locali diventeranno parte del del Club dei Fondatori Rochefort nel nostro paese, contribuendo a diffondere la cultura e i valori di questa storica tradizione monastica.
Un elemento distintivo della produzione è l’utilizzo dell’acqua della sorgente Tridaine, che sgorga nei pressi dell’abbazia, insieme a lieviti accuratamente selezionati nel birrificio. Curiosamente, i numeri che identificano le birre derivano dalle antiche unità di misura belghe utilizzate per determinare la densità del mosto prima della fermentazione.

Interbrau
Fin dall’inizio della sua storia Interbrau si è distinta per la capacità di innovare, anticipare il mercato, allungare lo sguardo al di là dei propri orizzonti. Tutto ciò senza mai dimenticare il proprio passato, l’importanza delle sua storia e di quella dei suoi partner.
Interbrau ha sempre osservato cosa succedeva all’estero per crescere, e creduto nella possibilità di portare l’eccellenza italiana – anche in campo birrario – oltre i nostri confini.
Pubblicato da Dammiunabirra.it
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