Chimay: la trappista più famosa nel mondo

Chimay: la trappista più famosa nel mondo

Chimay la Trappista inizia la sua storia a metà del 1800 nel piccolo villaggio di Forges, in Belgio, a pochi chilometri dal confine francese, quando un piccolo gruppo di monaci dell’Abbazia di Westvleteren, che avevano già un loro birrificio, ricevette in dono dal Principe Joseph de Chimay delle terre sull’altopiano di Scourmont, nella regione di Hainaut.

Su una superficie di 2,5 ettari il Padre Priore pose la prima pietra che portò alla costruzione dell’Abbazia che inizialmente fu sostenuta dai proventi dell’agricoltura.

A quel tempo, a causa dell’acqua inquinata, la birra era considerata un liquido più salubre dell’acqua e inizialmente i monaci acquistavano la loro birra per il refettorio dai birrifici locali.

Ma l’autosufficienza era importante e per questo motivo i monaci decisero, appena fu loro possibile, di aprire un proprio birrificio.

La prima birra prodotta fu una doppel bock in stile bavarese su consiglio del produttore d’impianti che furono importati dalla Baviera; dopo alcuni anni, nel 1862, i monaci vollero dare vita alla propria identità brassicola passando all’alta fermentazione.

Nel 1862 venne brassata la Chimay Premiere (Chimay Rouge – Tappo Rosso) che, non solo incontrò il gradimento da parte dei monaci, ma venne molto apprezzata dai pellegrini in visita all’abbazia.

Parallelamente alla Chimay Premiere, fu creata una ricetta specifica per soddisfare il consumo interno all’abbazia, una birra leggera e con meno gusto, prodotta ogni prima cotta del nuovo anno e contraddistinta dalle bottiglie con il tappo color oro: oggi la conosciamo come Chimay Dorée.

A differenza di altri trappisti, che producevano birra in quel tempo, i monaci dell’Abbazia Notre Dame de Scourmont promuovevano la vendita della loro birra anche fuori dalle mura dell’abbazia.

La vendita della birra stava andando molto bene, ma lo scoppio della Prima Guerra Mondiale privò i monaci delle caldaie in rame, che vennero sequestrate per essere fuse e utilizzate a scopo bellico.

In seguito fu la Seconda Guerra Mondiale a creare ulteriori problemi, poiché i tedeschi usarono la maggior parte dei monasteri come caserme per le truppe, inoltre, in quegli anni era impossibile trovare personale esterno da impiegare nel birrificio.

Chimay la Trappista produce anche degli ottimi formaggi.
Oltre alla birra i monaci nel 1876 crearono anche il caseificio che produce l’omonimo formaggio.

Nel secondo dopo guerra, per non smettere di produrre la birra, i monaci inviarono un loro confratello, all’Università Cattolica di Lovanio, per chiedere aiuto al professor Jean De Clerck, ritenuto a quei tempi il massimo esperto nella produzione della birra.

Il professore diede la sua disponibilità e si fece affiancare da un monaco con una formazione scientifica, in modo da seguire i suoi corsi.

Nel 1948 fu scelto, per questo importante incarico, Padre Teodoro, che dal 1954 al 1988 svolse il ruolo di responsabile della produzione.

Padre Teodoro, oltre a sovraintendere alla produzione, ebbe il merito di isolare il ceppo di lievito che viene tuttora usato per produrre le birre che oggi conosciamo.

Sotto la guida di Padre Teodoro, il birrificio e le sue tecniche furono modernizzate e la sua capacità venne ampliata, permettendo ai monaci di Scourmont di sviluppare anche le loro attività benefiche e sociali.

Infatti il sud del Belgio soffriva l’elevata disoccupazione e far crescere la fabbrica di Chimay, significava assumere più gente possibile.

 Nel 1948, nacque Chimay Gran Reserve (Chimay Bleue -tappo blu), prodotta inizialmente come birra di Natale.

Piacque talmente e fu così richiesta che nel 1954 i monaci decisero di produrla tutto l’anno.

I seguito venne prodotta, nel 1966, la Chimay Cinq Cents conosciuta anche come Triple (tappo bianco), che ebbe un successo internazionale anche grazie al famoso scrittore-giornalista Michael Jackson, che la fece conoscere agli appassionati di birra di tutto il mondo.

Il successo delle birre Chimay prosegue tuttora seguendo un percorso in linea con la loro tradizione ovvero: mantenere una gamma limitata, senza rincorrere le mode, conservando di base le peculiarità che rendono le loro birre distintive.

Oggi oltre alla Chimay Rouge e alla Chimay Triple, il birrificio produce la Chimay Cent Cinquante ( Chimay 150 – tappo verde), nata nel 2012 e prodotta in quantità limitatissima per festeggiare il 150° anno di attività del birrificio.

Da maggio 2021, questa birra è disponibile tutto l’anno in modo permanente.

Nel 2013 fu messa in commercio la Chimay Dorée, la patersbier, che per oltre 150 fu confinata esclusivamente al consumo interno dell’abbazia o della locanda Auberge de Poteaupré.

Per la distribuzione in Italia delle sue birre la Bieres de Chimay ha come partner commerciale la Brewrise.

LE GRANDI BIRRE DI CHIMAY

LA CERTIFICAZIONE AUTENTICA TRAPPISTA

Dal 1997, la Chimay vanta la certificazione Authentic Trappist Product Label: solo 11 birrifici nel mondo possono fregiarsi di questo segno di riconoscimento.

Per ottenere questo attestato, la birra deve seguire tre regole: essere prodotta in un monastero, dell’Ordine Benedettino Circerstense trappista della stretta osservanza, sotto la supervisione dei monaci, essere prodotta allo scopo di sostenere la vita monastica e utilizzare i profitti in opere sociali.

L’Abbazia Notre Dame di Scourmont appartiene all’Ordine Cistercense, una corrente monastica che affonda le sue radici nelle regole e nella tradizione definite da San Benedetto nel VI secolo.

pubblicato by dammiunabirra.it

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